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mercoledì 29 novembre 2017 |
Fare duecento metri di coda per una fetta di torta gratis. In compenso, niente IVA sul cibo per cani |
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Mettiti in coda! |
Politica: .
di Mauro Bottarelli |

Ormai mi pare chiaro cosa ci attende: da qui ad almeno quattro mesi, questo Paese e la sua patetica scena politica camperanno di fake news. Anzi, camperanno dell'idea che tutto ruoti attorno alle fake news: lo scenario perfetto, perché qualsiasi critica all'operato potrà essere bollata come frutto della propaganda avversa e delle sue bugie, siano esse ispirate dal Cremlino o dalla Pro Loco di Calolziocorte. Sento parlare di "algoritmo verità" e immediatamente George Orwell e Aldous Huxley fanno capolino, mettendosi le mani nei capelli: avevano sì prefigurato un mondo manipolato ma non da Marco Carrai, santo cielo! Si scomodano totem, in questi giorni.

Ad esempio il "New York Times", di fatto dipinto come un Vangelo laico: peccato per un paio di questioncine non trattate. Primo, sul Russiagate e sulla Siria ha pestato più merde che un cieco che cammina nel letame. Secondo, ospita una volta al mese un editoriale di Beppe Severgnini: e qualsiasi cosa contempli Severgnini è sputtanata di default. Ho deciso durante l'ultimo fine settimana che non tratterò più il tema: l'ho fatto abbastanza e credo in modo tale da dimostrare che siamo ormai nell'ambito della malafede di regime più totale: inseguire algoritmi, proposte di legge o report quindicinali alla ricerca su chi spacci più bufale è esercizio che non mi eccita. Anzi, mi deprime.

In compenso, appare interessante ciò che esula dal contesto fake news. Ovvero, la campagna elettorale pura e semplice, ormai ufficialmente apertasi nel nome delle promesse e dei numeri a cazzo, più a cazzo che mai. Nel weekend appena trascorso ne abbiamo avuto la riprova: l'ideale ping-pong di cazzate fra la Leopolda e il meeting di Forza Italia a Milano ci ha regalato perle senza precedenti. Matteo Renzi ha avuto il coraggio, dopo averi visto i suoi governi e quello da lui ispirato e guidato da Gentiloni buttare al cesso 62 miliardi in quattro anni in mancette elettorali e bonus, di ribadire la bontà degli 80 euro, provvedimento che vorrebbe ora estendere alle famiglie con figli. Berlusconi, da par sua, ha voluto da prima giocare la carta Ugo Tognazzi in "Vogliamo i colonnelli", sparando la minchiata di un generale dei Carabinieri come premier e poi lanciarsi nel suo campionario tipico da piazzista di pentole con fondo antiaderente.

Udite udite, verrà tolta l'IVA sul cibo per cani ai proprietari anziani indigenti. Il tutto, perché un cittadino che invecchia con accanto un animale domestico, lo fa più serenamente. Ecco, signori, cosa ci attende al voto di primavera. Senza dimenticare il ministero della Terza età, la più grande rivoluzione fiscale del secolo e leggi più o meno variopinte in difesa di questo o quel diritto. Per ora, il Movimento 5 Stelle si è limitato a reagire all'offensiva sulle fake news, rimandando forse a dopo l'elencazione delle proprie proposte per il governo: attendo con ansia Luigi Di Maio in versione premier, almeno avremo il quadro completo della proposta politica del nuovo, straordinario tripartitismo all'italiana.

Ma mentre sull'asse Milano-Firenze andava in onda lo scempio di ciò che rimane della democrazia italiana, già di per sé ridotta male, ecco che dalla provincia della un tempo ricca e benestante Bologna, arrivava questo:
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postato da: marinta |
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