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martedì 19 maggio 2009 |
''Ma quali ronde? A Roma mancano 1.500 poliziotti'' |
Parla Alberro Lena, sindacalista: 4 commissariati chiusi, manca anche la carta. |
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Manca benzina e carta, ma si sovvenzionano le ronde |
Diritto e Giustizia: "Eravamo davanti a Montecitorio mentre si approvava il ddl sulla sicurezza. Ci hanno detto che non potevamo essere più di sei per sigla sindacale. Ma comunque eravamo lì, per i nostri diritti e per quelli dei cittadini. Quello che chiediamo da tempo sono più fondi alle forze dell'ordine e non a quelle fai da te". |
A parlare così in materia di sicurezza è Alberto Lena poliziotto e dirigente di un sindacato di polizia, il Silp - Cgil di Roma. Dopo la tripla fiducia dalla Camera al decreto sulla sicurezza, alla polizia non resta che aspettare e vedere in cosa consisterà l'attuazione concreta dei tre maxi-emendamenti, nonostante il tema li riguardi da molto vicino.
I vari sindacati delle forze dell'ordine non avevano mancato di far sentire la propria voce in questi mesi denunciando la situazione disastrosa in cui versano le forze dell'ordine, bisognose di fondi e personale.
Stupefatti per le ronde
Tra l'altro, come forse non tutti sanno, il provvedimento di Maroni vara anche le tanto discusse ronde.
"Noi restiamo stupefatti" - dice Lena - "Immagino che queste ronde riceveranno dei contributi, mentre noi chiediamo insistentemente mezzi, uomini e quant'altro. E poi chi farà parte questi gruppi? Non hanno professionalità, non sappiamo realmente chi sono, è un'incognita."
Il provvedimento dalla forte valenza simbolica di questo ddl sicurezza è il regolamento delle famigerate ronde. Le associazioni di cittadini potranno presto pattugliare le città e segnalare alle forze dell'ordine situazioni di pericolo. Queste associazioni saranno iscritte in elenchi appositi controllati dal ministero dell'Interno e non avranno alcun potere di svolgere accertamenti o indagini alcun tipo. Per partecipare bisognerà avere una fedina penale immacolata, la legge stabilisce inoltre che tali organizzazioni dovranno essere formate prevalentemente da ex appartenenti alle forze dell'ordine.
Funzioneranno? Non c'è da giurarci
Ma sul reale funzionamento e organizzazione, nonché identità dei partecipanti le cose non sono così chiare.
" La Polizia di Stato è soccorso pubblico e questo non va dimenticato. Si fa una politica che favorisce il diffondersi della paura e di un senso di insicurezza, quando la sicurezza è sempre stata garantita e, invece di aumentare le risorse alle forze dell'ordine che denunciano da tempo la situazione precaria in cui si trovano, si promuovono le ronde".
Situazione della polizia drammatica
La situazione della polizia è a dir poco drammatica, Lena lavora al commissariato di Genzano di Roma e osserva la situazione dall'alto dei suoi 31 anni di servizio: "Parlo solo del territorio di Roma, in cui siamo deficitari di 1.500 unità, cioè individui. I mezzi non sono sufficienti, i sistemi informatici negli uffici sono vecchi, dei primi anni '90. Gli uffici stessi cadono a pezzi per mancanza di fondi. Abbiamo la carta bianca centellinata, per alcune spese come quelle di cancelleria provvediamo con i nostri soldi, altrimenti restiamo senza neppure i punti nella spillatrice".
E le volanti senza benzina...
Per non parlare delle famigerate volanti senza benzina. Avere meno agenti e lavorare in questa situazione a dir poco precaria ha ripercussioni sul controllo del territorio. Continua Lena: "C'è la metà delle volanti necessarie per occuparsi di quella che dovrebbe essere prevenzione del crimine. Perché questa è la cosa importante. I commissariati devono essere i baluardi del controllo sul territorio.
Quando arrestiamo qualcuno è già un "fallimento", cioè il fatto è avvenuto ormai, oltre il fatto che l'arresto e la detenzione hanno un costo. Ma la prevenzione, se non ci sono i mezzi e il personale, diventa difficoltosa".
A Roma chiusi 4 commissariati
Lena ci racconta che in una città delle dimensioni di Roma hanno chiuso ultimamente ben quattro commissiariati, " gli uffici chiudono, perderemo altri agenti perché quelli che vanno in pensione non vengono sostituiti. Gli uffici sono ridotti all'osso, anche il cinquantenne con anni di carriera alle spalle si ritrova per strada a fare l'ordine pubblico. Abbiamo cominciato a prendere i soldi degli straordinari di gennaio solo ora".
"La gente poi - continua Lena - si fida di noi e dei carabinieri, è noi che vuole per le strade, siamo noi che abbiamo una qualifica giuridica e istituzionale. Come dimostrano anche le numerose chiamate al 112 e al 113. L'uso di questi mezzi già esistenti andava incentivato".
Una volta in polizia si entrava direttamente dopo un concorso, ora con il congelamento della leva si passa prima in una delle tre forze armate (aeronautica, marina o esercito) e poi con un apposito concorso nella polizia. Ma fino ad ora non si sono visti nuovi agenti.
A Genzano da 70 a 32 in pochi anni
"A Genzano non abbiamo visto rimpiazzare il personale. Da 70 che eravamo, siamo rimasti in 32 a coprire una vasta superficie di territorio". Le ronde inoltre dovranno comunque avvalersi dell'intervento della polizia o dei carabinieri, "E questo è solo lavoro in più per noi, che dovremo controllarli e un sovraccarico per la magistratura che con il nuovo reato di clandestinità avrà maggior numero di processi per direttissima".
[Il Salvagente] |
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