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venerdì 06 febbraio 2009 |
Il testo della lettera di Napolitano a Berlusconi |
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Napolitano |
Diritto e Giustizia: "Signor Presidente, lei certamente comprendera' come io condivida le ansieta' sue e del Governo rispetto ad una vicenda dolorosissima sul piano umano e quanto
mai delicata sul piano istituzionale". Inizia cosi' la lettera che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, precedentemente all'approvazione da parte del Governo di un decreto legge in relazione al caso Eluana Englaro. |
"Io non posso peraltro, nell'esercizio delle mie funzioni", continua la missiva, "farmi guidare da altro che un esame obiettivo della rispondenza o meno di un provvedimento legislativo di urgenza alle condizioni specifiche prescritte dalla Costituzione e ai principi da essa sanciti. I temi della disciplina della fine della vita, del testamento biologico e dei trattamenti di alimentazione e di idratazione meccanica sono da tempo all'attenzione dell'opinione pubblica, delle forze politiche e del Parlamento, specialmente da quando sono stati resi particolarmente acuti dal progresso delle tecniche mediche".
Non e' un caso, continua il Presidente della Repubblica, "se in ragione della loro complessita', dell'incidenza su diritti fondamentali della persona costituzionalmente garantiti e della diversita' di posizioni che si sono manifestate, trasversalmente rispetto agli schieramenti politici, non si sia finora pervenuti a decisioni legislative integrative dell'ordinamento giuridico vigente. Gia' sotto questo profilo il ricorso al decreto legge - piuttosto che un rinnovato impegno del Parlamento ad adottare con legge ordinaria una disciplina organica - appare soluzione inappropriata. Devo inoltre rilevare che rispetto allo sviluppo della discussione parlamentare non e' intervenuto nessun fatto nuovo che possa configurarsi come caso straordinario di necessita' e urgenza ai sensi dell'art.77 della Costituzione se non l'impulso pur comprensibilmente suscitato dalla pubblicita' e drammaticita' di un singolo caso". Ma, scrive Napolitano, "il fondamentale principio della distinzione e del reciproco rispetto tra poteri e organi dello Stato non consente di disattendere la soluzione che per esso e' stata individuata da una decisione giudiziaria definitiva sulla base dei principi, anche costituzionali, desumibili dall'ordinamento giuridico vigente. Decisione definitiva, sotto il profilo dei presupposti di diritto, deve infatti considerarsi, anche un decreto emesso nel corso di un procedimento di volontaria giurisdizione, non ulteriormente impugnabile, che ha avuto a oggetto contrapposte posizioni di diritto soggettivo e in relazione al quale la Corte di Cassazione ha ritenuto ammissibile pronunciarsi a norma dell'articolo 111 della Costituzione: decreto che ha dato applicazione al principio di diritto fissato da una sentenza della Corte di Cassazione e che, al pari di questa, non e' stato ritenuto invasivo da parte della Corte costituzionale della sfera di competenza del potere legislativo".
Desta inoltre "gravi perplessita'", continua, "l'adozione di una disciplina dichiaratamente provvisoria e a tempo indeterminato, delle modalita' di tutela
di diritti della persona costituzionalmente garantiti dal combinato disposto degli articoli 3, 13 e 32 della Costituzione: disciplina altresi' circoscritta alle persone che non siano piu' in grado di manifestare la propria volonta' in ordine ad atti costrittivi di disposizione del loro corpo.
Ricordo infine che il potere del Presidente della Repubblica di rifiutare la sottoscrizione di provvedimenti di urgenza manifestamente privi dei requisiti di straordinaria necessita' e urgenza previsti dall'art. 77 della Costituzione o per altro verso manifestamente lesivi di norme e principi costituzionali discende dalla natura della funzione di garanzia istituzionale che la Costituzione assegna al Capo dello Stato ed e' confermata da piu' precedenti consistenti sia in formali dinieghi di emanazione di decreti legge sia in espresse dichiarazioni di principio di miei predecessori (si indicano nel poscritto i piu' significativi esempi in tal senso).
Confido che una pacata considerazione delle ragioni da me indicate in questa lettera valga ad evitare un contrasto formale in materia di decretazione di urgenza che finora ci siamo congiuntamente adoperati per evitare".
[RAINEWS24]
Varato il decreto su Eluana, Napolitano non lo firma. Deluso il Vaticano
"Io non posso nell'esercizio delle mie funzioni, farmi guidare da altro che un esame obiettivo della rispondenza o meno di un provvedimento legislativo di urgenza alle condizioni specifiche prescritte dalla Costituzione e ai principi da essa sanciti" scrive il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nella lettera inviata al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e resa nota dal Quirinale.
La Presidenza della Repubblica ha infatti diffuso una nota nella quale si legge: "Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha preso atto con rammarico della deliberazione da parte del Consiglio dei ministri del decreto-legge relativo al caso Englaro. Avendo verificato che il testo approvato non supera le obiezioni di incostituzionalità da lui tempestivamente rappresentate e motivate, il presidente ritiene di non poter procedere alla emanazione del decreto".
Il legale della famiglia Englaro: un atto costituzionalmente ineccepibile
"E' un atto costituzionalmente ineccepibile". Cosi' il prof. Vittorio Angiolini, legale della famiglia Englaro, ha commentato il rifiuto del presidente della
Repubblica di firmare il decreto legge approvato dal consiglio dei ministri relativo al caso di Eluana.
"I rilievi del presidente della Repubblica - ha proseguito il legale - corrispondono ad un illegittimita' estremamente grave dell'atto a lui sottoposto".
Per Angiolini "ancora una volta Napolitano si e' fatto garante della costituzione".
La delusione del Vaticano
"Sono costernato che in tutte queste diatribe politiche si ammazzi una persona" e
"sono profondamente deluso" dalla decisione del presidente della Repubblica, Giorgio Napolutano, di non firmare il decreto che avrebbe imposto lo stop all'alimentazione e idratazione a Eluana Englaro. E' quanto ha affermato il card. Renato Raffaele Martino, presidente del pontificio consiglio Giustizia e Pace.
Berlusconi: Se Napolitano non firma faccio approvare la nuova legge in 2 giorni - Video |
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fonte: Radicali Italiani postato da: fu |
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