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domenica 18 gennaio 2009 |
L'IEA blocca il passaggio globale alle fonti di energia rinnovabile |
Petizione contro le bugie dell'IEA che vuole bloccare il passaggio alle energie rinnovabili per continuare ad utilizzare petrolio, gas, nucleare |
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Diritto e Giustizia: E' l'Agenzia Internazionale per l'Energia a bloccare il passaggio globale alle fonti energetiche rinnovabili"
Traduzione di Progetto Humus da http://www.guardian.co.uk per segnalazione della rete "Sortir du Nucleaire"
Di David Adam |
Un gruppo di scienziati e politici sostiene che l'organismo internazionale, che fornisce consulenza ai più importanti governi di tutto il mondo in materia di politica energetica, sta ostacolando il passaggio globale alle fonti energetiche rinnovabili a causa dei suoi legami con i settori petrolifero, del gas e nucleare.
Gli esperti dell' "Energy Watch group" (gestito dalla Fondazione Ludwig Bölkow, Germania), dicono che l'Agenzia Internazionale per l'energia (IEA) pubblica dati fuorvianti sulle fonti rinnovabili e che, nell'attività di consulenza ai governi, ha sempre sottovalutato la quantità e qualità dell'energia generata dall'eolico. Si dice che l'IEA mostri "ignoranza e disprezzo" verso l'energia eolica, mentre promuove il petrolio, il carbone ed il nucleare come tecnologie "insostituibili".
In un rapporto, pubblicato oggi, gli esperti dell''Energy Watch dicono che la tendenza all'incremento dell'impiego dell'energia eolica, iniziato dai primi anni 90 e combinata con quella solare, è sulla buona strada per rendere queste due risorse fonti di energia convenzionali entro il 2025.
>>>CLICCA QUI PER VISUALIZZARE TUTTO IL RAPPORTO
http://www.energywatchgroup.org/Releases.26+M5d637b1e38d.0.html
Rudolf Rechsteiner, membro del parlamento svizzero e della commissione ambiente ed energia, ha scritto, nel rapporto, che l'IEA soffre di "cecità istituzionale" in materia di energie rinnovabili. "Stanno ritardando il passaggio ad un mondo di rinnovabili. Continuano ad incentivare lo sviluppo del nucleare, dei giacimenti per l'estrazione del carbone ed il suo stoccaggio, proponendo soluzioni classiche invece di un approccio più neutrale che sarebbe a favore di nuovi progressi".
Il rapporto, inoltre, riporta un confronto fra le previsioni sulla crescita dell'energia eolica, da parte dell'IEA ed altri, in relazione alla capacità delle turbine eoliche attualmente installate.
Continua Rechsteiner: "Con il confronto storico delle previsioni sulla potenza del vento e la realtà attuale, abbiamo stabilito che tutte le previsioni fatte a suo tempo sono state sbagliate".
Nel 1998, l'IEA ha previsto che la produzione di energia elettrica da eolico a livello mondiale avrebbe raggiunto i 47.4GW entro il 2020. Questa cifra è stata invece raggiunta nel 2004, afferma la relazione. Nel 2002, l'IEA ha rivisitato la stima su 104GW di vento entro il 2020; una capacità superata la scorsa estate.
Nel 2007, la quantità di energia eolica prodotta in tutto il mondo risultava essere più di quattro volte superiore alla media stimata dall'IEA nel periodo 1995-2004. Il rapporto afferma che: "I numeri dell'IEA non sono né empirici, né teorici".
Le più recenti previsioni dell'IEA, nel suo World Energy Outlook 2008, prevedono un aumento di cinque volte dell'impiego di energia eolica per il periodo 2006-2015, ma questa registrerebbe un rapido rallentamento nella sua diffusione, nel decennio successivo. Il rapporto dell'Energy Watch chiama questo "una stagnazione virtuale " affermando che "non vengono indicate le motivazioni perché il settore dell'eolico possa soffrire di una crisi entro e dopo il 2015".
La relazione conclude: "Le prospettive dell'Agenzia Internazionale per l'Energia rimangono collegate al petrolio, gas, carbone e nucleare; le energia rinnovabili non hanno alcuna possibilità di invertire questa tendenza. L'organizzazione ha diffuso, per molti anni, dati fuorvianti sulle fonti rinnovabili (ed è ancora così). Ci si deve chiedere se l'ignoranza ed il disprezzo dell'IEA verso l'energia eolica e le fonti rinnovabili in generale, sia svolto all'interno di una struttura d'intenti".
Rechsteiner afferma che gli alti funzionari dell'IEA fanno parte dello staff di società impiegate nel settore di combustibili fossili. "Il business del petrolio è molto abile nel mantenere esclusivo l'accesso alla sua energia", spiega.
L'Agenzia internazionalewiki si descrive come "un'organizzazione intergovernativa che funge da consulente per la politica energetica dei 28 paesi membri, nel loro sforzo di garantire affidabilità ed energia pulita a prezzi accessibili per i loro cittadini". L'ente si è rifiutato di commentare la relazione dell'Energy Watch.
John Hemming, membro del parlamento dei Liberali Democratici per Birmingham Yardley, facente parte dell'Energy Watch, ha dichiarato: "L'IEA è parte di quella "saggezza convenzionale" che vede nell'unica soluzione per la crisi energetica, il petrolio ed il gas. Il governo britannico si basa su queste convinzioni. Nella terra dei ciechi, il re è un guercio; ma l'IEA in un occhio ha la cataratta".
Il report del 13 gennaio, afferma che il numero di turbine eoliche installate nel corso dell'ultimo decennio è cresciuto del 30% all'anno, ed il totale della capacità eolica mondiale è più di 90GW - l'equivalente di 90 centrali nucleari o a carbone. "Il boom di questo tipo di energia non è ancora stato toccato da alcun segno di recessione o crisi finanziaria".
Se continuasse il trend attuale, la capacità dell'energia del vento potrebbe raggiungere i 7500GW nel 2025 - la metà di tutti i nuovi progetti di energia eolica o solare. Le centrali termiche convenzionali potrebbero essere eliminate completamente a partire dal 2037.
Werner Zittel dell'Energy Watch group ha dichiarato: "E' tempo di rendersi conto che molti detrattori dell'energia eolica hanno avuto torto. Abbiamo osservato più di 10 anni di crescita senza precedenti in questo settore... questa non è morale ambientalista, ma è la realtà economica e dimostra che l'eolico, l'idroelettrico, il solare, le biomasse e l'energia geotermica potrebbero fornire tutto il nostro fabbisogno energetico entro la prima metà del secolo".
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di: Giorgio Libralato |
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