Dal 1975, quasi attratte da una regia occulta che pure trova le sue finestre pubblicitarie sui quotidiani, cominciano ad affluire a Gallinaro come ad un santuario-copyright, fiumane di curiosi e di pellegrini. E chi crede impetra le grazie promesse da Gesù Bambino alla popolana Giuseppina. In fondo, per chi crede, la contagiante ricetta di successo è sempre la stessa, basta ritrovarsi e pregare insieme. Negli straordinari avvenimenti che contrassegnano la vita successiva di Giuseppina, veri o artefatti che si considerino, si trova via via coinvolta, come in un'impresa seppure nuova e originale nella sua struttura, tutta la famiglia, dalla madre Antoniella, ai due figli Vincenzo ed Anna Antonietta Lombardi, a suo marito Samuele, un ingegnere di Torino, che la voce popolare già accredita come continuatore ed erede dell'imponente movimento. A designarlo sarebbe stato un sogno avuto da Giuseppina o, per altri, addirittura le parole stesse proferite dalla Madonna.
L'alone nei suoi effetti di influenzabilità (auto- ed etero-suggestività) riversati, perché ogni tradizione anche recente nasce e si irrubostisce comunque intorno ad una leggenda spesso frutto dell'invenzione di qualcuno, prosegue quindi narrando di una fanciulla che ha continuato a guardare il cielo, desiderosa di rivedere quel Gesù che, solo a lei mostrandosi, l'aveva privilegiata.
La biografia (o agiografia?) di Giuseppina, non scarna di suggestivi episodi, racconta ancora delle sue nozze a diciotto anni con il sorano Umberto Lombardi che morendo improvvisamente, dopo dodici anni di matrimonio, la lascia con due figli piccoli da mantenere ed educare. Nel 1974, la donna si ammala gravemente, chi dice per lo stress chi per un esaurimento nervoso, ed è durante questa sua degenza che, il 15 Maggio, Giuseppina si sentirebbe nuovamente investita da una vivissima Luce che penetra e invade tutta la sua camera. Una nuova visione, pare, con Gesù, la Madonna e S. Michele Arcangelo. La maestà del Signore, descriverà lei successivamente, era incomparabile, la sua bellezza straordinaria... Da Cristo emana un profumo di Paradiso; i capelli hanno un riflesso d'oro. La Madonna, bellissima, vestita di bianco, con velo e cintura di color celeste. Al suo fianco si erge S. Michele Arcangelo nelle sembianze di un bell'adolescente, tutto forza e splendore. Ma il bel quadro celerebbe un risvolto ombroso, le si annuncerebbe come imminente una terribile prova. Ed ecco, infatti, nella notte successiva, venire Satana. Una mostruosità che entra nella sua camera con gran fragore di catene, l'atterrisce con il suo aspetto bestiale, orrendo e minaccioso.
La diceria racconta di Giuseppina, rimasta senza voce per lo spavento, che non riesce ad invocare neanche aiuto. Ma tra le mani stringe forte la corona del Rosario che Satana tenta rabbiosamente di strapparle senza riuscirci. Umiliata, così, la "brutta bestia", la solleva con furore da terra e la sbatte rabbiosamente contro il muro.
Ma viene a salvarla il ricordo delle parole pronunciate da S. Michele Arcangelo:"Il demonio si vince solo con la preghiera". Neanche lei, però, nella terribile lotta ingaggiata, sembra più riuscire a pregare. Poi inizia a stento un rosario con il concorso dei familiari accorsi ed ecco, allora, che vedendosi perduto il suo mostruoso assalitore spezza indispettito con un colpo la corona che non aveva potuto strapparle dalle mani oranti e fugge via. Qualche giorno dopo è narrato che, quasi a consolazione intima, Gesù le sia riapparso insieme con la Madonna e la martire Santa Mesia (che sembra avere un ruolo importante negli avvenimenti di Giuseppina) il cui corpo riposa in una chiesa su al Castello di Alvito con la testa che si vuole rivolta, per il più incisivo effetto preditorio-avventista, verso la fonte di Gallinaro, ora già ribattezzata "piccola Gerusalemme", presagendo a Giuseppina che sarebbe guarita... come alla fine, pure, accadrà.
"Vedi, a Me nulla è difficile. Chi chiede ottiene, chi ama sarà riamato" queste sembrano esser state le parole pronunciate da Gesù durante la sua visita. Come in tutte le appassionanti leggende, o nelle leggende che si rispettino, sembra che Gesù nel 1975 le abbia anche confidato un grande segreto, da non svelare mai fino a quando... "Questa culla è la colonna di luce, l'isola bianca, il castello delle anime, il centro della Misericordia infinita, la nuova Gerusalemme preparata per l'Era dello Spirito Santo per il compimento di pace" riporta una targa (in foto) all'esterno della cappellina. Questa storia infinita si arricchisce sempre di nuovi, più singolari episodi, alimentati da una crescente credulità popolare. Io stesso ho, però, assistito ad alcuni presunti fatti (sui quali ciò che divide è fondamentalmente l'interpretazione) e molti altri mi sono stati raccontati direttamente e tuttavia questo circondante alone di mistero e misticismo non è mai riuscito a dissolvere la mia incredulità sul complesso fenomeno. Io non ci credo ma me ne sono anche interessato dal punto di vista scientifico dell'antropologia culturale, per essere stato un allievo del prof. Tullio Tentori autore, tra l'altro, di quel bellissimo studio intitolato "Il rischio della certezza". Sono andato, così, a Gallinaro tante volte, ad indagare direttamente sul posto, a osservare a rilevare, magari a cercare soltanto di capire... un fenomeno oscuro anche scientificamente interessante, se non sorprendente in assoluto.
Sergio Andreatta (2/3, Continua)