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sabato 10 ottobre 2020 |
Gaeta 2020. L'involuzione della specie democratica. |
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Me l'ero perso, un po' per l'età ahimè non giovanissima, un po' per questi tempi problematici che ci vedono in tutt'altre e più serie faccende affaccendati. Me l'ero perso e avevo sbagliato perché Radio Days su Radio Spazio Blu è un programma illuminante dell'andirivieni politico che viviamo di questi tempi a Gaeta. Ma passiamo al dunque. Il buon Danilo prova a fare una domanda (durata della stessa circa 15") interrotta dal sindaco che gli dice: "Danilo fermati qua!". Danilo come da raccomandazione si ferma e parte il sindaco.
Seguono 17 minuti di risposta (senza tentativo di interruzione alcuna da parte del povero conduttore) in cui il primo cittadino, in preda a un raptus che dovrebbe essere analizzato da analisti migliori di me, sviscera le sue idee sul decreto Zingaretti e su quello che invece avrebbe fatto lui.
La prima cosa a colpirmi è stato il tono padronale del colloquio; dava del tu al conduttore come fosse un dipendente o sottoposto; fa così il ristoratore quando redarguisce il cameriere. La stessa interruzione mentre questi poneva la domanda mi è parsa sbrigativa, sgradevole, in qualche modo preoccupante perché se non diamo tempo all'interlocutore di formulare un prospetto manchiamo di rispetto a lui e al ruolo che rappresentiamo perché nessuno avrebbe considerazione di un sindaco incapace di attendere la fine di una domanda; nessuno avrebbe considerazione di un sindaco prevaricante. Io almeno non ce l'ho.
La seconda cosa che mi ha colpito è più generale. Riguarda il pressoché totale asservimento dei mass media locali a questa amministrazione. Questa di Radio Spazio Blu non può definirsi intervista né incontro perché un'intervista consta di domande e un incontro è condivisione, rapporto duale, scambio; questa né l'une né l'altro, è piuttosto marchetta elettorali permanente, umiliante per il povero conduttore e per la radio (un tempo si chiamava libera) che le accetta. Non ci nascondiamo dietro un dito; difficile dire di no a chi può assegnarti eventi, a chi per farla semplice può farti più agevolmente lavorare ma tant'è, la schiena dritta c'è chi ce l'ha e chi no.
La terza cosa che mi ha colpito è più istituzionale; non leggo rimostranze da parte dell'opposizione per tale modo di fare, non leggo interventi contro questo modo sudamericano di intendere la cosa pubblica; piuttosto l'intero consiglio comunale appare inetto, incapace di argomentare, servile e funzionale del tutto e per tutto ai voleri del sindaco. Vale anche per il presidente del consiglio comunale la cui autorità dovrebbe garantire l'intera cittadinanza ma i cui silenzi sono rappresentativi della propria inettitudine funzionale. Dovrebbe studiarsi all'università questa amministrazione comunale, magari essere oggetto di tesi di laurea. Immagino già il titolo: "Gaeta 2020, amministrazione comunale del sindaco Cosmo Mitrano. Studio sull'involuzione della specie democratica."
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di: lince |
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