Racconto orale, descrive la vita di Antonia a quattro mani, attraverso i ricordi della donna tra il Molise e Roma, trascritti dalla figlia Anna Rita Colaianni in cerca di notizie del padre. Ma anziché il ritratto del padre viene fuori la personalità forte e testarda della madre, autentica esponente del matriarcato meridionale.
E' una storia di vita vissuta giorno per giorno, divisa in 35 brevi capitoletti, come una sorta di diario ma non un diario intimo, privato, bensì un diario corale, se così si può dire, o meglio un diario familiare.
Si avverte, infatti, un forte senso della famiglia con i ritratti del padre, della madre, di tutti i parenti, zie, cugini cognate. Ognuno citato sempre con il suo nome come in una liturgia di onomastica familiare. Sulla storia individuale si innesta la storia del paese, con l ' emigrazione in America, le due guerre mondiali, i matrimoni combinati, i matrimoni per procura, la miseria, la povertà, l'analfabetismo e i personaggi del mondo contadino.
Nata il 14 Gennaio 1932, la protagonista è stata nel suo animo sempre "più avanti" del suo tempo per un innato senso di giustizia, specie nei confronti delle donne, divenendo espressione di un femminismo precoce o meglio ante litteram nei confronti del ruolo della donna nella società e nel lavoro. Innata anche la concezione cristiana, il senso della preghiera, il rispetto del volere di Dio, la devozione a Santa Rita, come i pellegrinaggi ai santuari che rinviano alle tradizioni popolari e offrirebbero materia di studi per l'Antropologia Culturale come la minuziosa descrizione del bucato e del pane fatto in casa.
Una vita piena di sacrifici quella di Antonia, costretta a lavori umili in tempi di scarsità di lavoro. La sua condizione mette in evidenza le differenze di ceto sociale dell'Italia della fine degli anni 50 prima del boom economico e consente di ricostruire il quadro della popolazione italiana di quegli anni. Quel che colpisce è il linguaggio semplice, essenziale, il carattere popolare, talvolta l'uso di termini dialettali, con un lessico ridotto al minimo ma con le parole contenenti sempre un commento implicito personale.
Da ragazza non poté studiare ma imparò l'arte del cucito e del ricamo che, per un periodo, le diedero da vivere nonostante i problemi di salute dopo l'intervento al seno. Ciononostante non leggiamo parole di sofferenza, neanche durante la malattia del marito, perché prevale in lei il sentimento della fede e una sana gioia di vivere.. Accanto all'elegia del quotidiano si avverte un'attenzione all'ambientazione storica: un capitolo si intitola 8 settembre 1943. La protagonista ripercorre senza enfasi le fasi principali della sua vita, dal fidanzamento al matrimonio al trasferimento a Roma dal Molise con tutti i problemi che l 'inurbamento comporta. Anche le foto in bianco e nero dal 1940 al 1960, accuratamente selezionate da Anna Rita Colaianni, ripercorrono fedelmente il cammino di Antonia dall'infanzia alla maturità.
La sua voce è sempre schietta, non si allontana mai dai fatti reali, si apre al mondo, negli ultimi tempi partecipa ad associazioni umanitarie in Africa, legge molto. Tra le sue letture libri come "Prima le donne e i bambini" della Giannini Belotti e "La memoria rende liberi" di Liliana Segre.
Il libro si chiude con una poesia "Orizzonti lontani", una lirica in forma di preghiera e la preghiera è una presenza costante di questi racconti, espressione di un'autentica religiosità popolare.
Nella Postfazione a cura di Anna Rita Colaianni, ci avviciniamo più ai giorni nostri, con un racconto ambientato a Roma nel 1968 "La bambola" e un pezzo recentissimo del 2020,scritto a Formia, intitolato "Il potere delle parole", molto interessante specie per il riferimento al rifiuto dell'ipocrisia e al senso di libertà che racchiude un po' il valore del libro.Il linguaggio usato è formato da parole che racchiudono un potere tangibile,in grado di modellare il carattere e la percezione della realtà. Un approccio che offre risultati concreti e materialmente osservabili. Le parole che si pronunciano e che si pensano non servono solo a descrivere il mondo in cui si vive ma lo plasmano in tutto e per tutto, permettendo di migliorare le relazioni,riuscire a esprimere e realizzare i desideri più profondi.
"Il potere delle parole"è anche il titolo di un'opera di una nota scrittrice americana, Florence ScovelShinn che illustra la sua filosofia esistenziale semplice ed efficace attraverso il potere evocativo delle parole. In "Verso la città"le parole si rincorrono tra generazioni con la saggezza dei proverbi popolari e riportano emozioni come in uno specchio dove l'immagine della madre rimanda a quella della figlia e viceversa in una sentita autobiografia del cuore.
Prof.ssa ROSSANA ESPOSITO
Il libro si può ordinare su www.ibs.it oppure scrivendo a redazione.decomporre@tiscali.it. A Formia Libreria Fuori Quadro; a Gaeta da Alges.