A raccontarci com'è nato questo libro ci ha pensato la stessa autrice:
"Ho insegnato per oltre 35 anni negli Istituti Superiori, ho seguito i ragazzi proprio nei loro anni piu belli, dall'adolescenza alla maggiore eta' e quando arrivavano al diploma di maturita' per me era il momento del distacco e mi rattristava l'idea che molti di quei ragazzi, con cui avevo lavorato per tre anni, non li avrei mai piu' visti, ormai andavano verso la realizzazione dei loro sogni.
Ma, di tanto in tanto, qualcuno lo ritrovo. A volte, per le vie di Gaeta, ma anche fuori Gaeta, mi sento chiamare: "Ciao prof, lei e' sempre uguale,si ricorda di me?" e anche: "Ciao prof, ti voglio bene".
Mi riesce difficile riconoscerli, sono cresciuti, sono donne e uomini realizzati, molti occupano un posto di rilievo nella societa'. Incontro medici, professori, magistrati, mi parlano delle loro famiglie, del loro lavoro, sono genitori e, sempre piu' spesso, nonni che mi presentano i loro nipoti; insieme ricostruiamo la fisionomia della vecchia classe del liceo, ed e' un bellissimo tuffo nel passato.
Sandra Cervone e' una mia alunna ritrovata per caso.
In un incontro natalizio del Circolo di Lettura, di cui faccio parte, presso la Biblioteca Valle Aurelia di Roma, viene letto un bellissimo racconto: "La culla vuota" di Sandra Cervone di Gaeta. Mi si accende subito una lampadina e dico: ma Sandra Cervone e' stata una mia alunna! poi penso: quel racconto un po' mi appartiene! e scatta
l'orgoglio dell'Insegnante e la presunzione che forse c'e' stato anche un mio microscopico contributo per Sandra ora brava Giornalista, Scrittrice e affermata nel campo dell'Editoria.
Ho sempre scritto molto: racconti su usi e costumi degli anni 30/40/50 del 900, le biografie dei miei genitori, la mia carriera scolastica e altro, ho distribuito le copie dei miei manoscritti ai parenti per lasciare traccia della famiglia e del paese di origine.
All'inizio del lockdown, in un mio momento di totale smarrimento, un'amica mi invito' a scrivere e la scrittura e' stata un toccasana per affrontare i circa tre mesi di isolamento.
Allora ...scrivo e scrivo...poi penso alla mia alunna ritrovata, voglio sentire il suo parere, perche', ad una certa eta', i ruoli si invertono : gli insegnanti diventano allievi e viceversa ed e' gratificante, perche' sono gli stessi allievi che, con la loro partecipazione, col desiderio di sapere e anche con le loro intemperanze tipiche dell'eta', hanno contribuito alla mia cresdita umana e professionale.
Nasce cosi', alla mia tenera eta', la pubblicazione di questo libro che esprime i sentimenti piu' disparati: sono emozioni, sgomento e incredulita', denuncia, gratitudine, lontananze e grandi vicinanze , sono l'esigenza di tornare indietro e aggrapparsi alle origini.
Mi auguro che, per chi vorra' leggere MMXX ,sia un momento piacevole per riflettere e per ripercorrere, per sommi capi, la storia del presente che e' il frutto della storia del passato.
Infine voglio aggiungere che parte del ricavato va all'associazione di volontariató LAVA (Lavoro Vagabondo) a Roma(San Leone via Di Boccea), in cui mi occupo del sostegno a ragazzi stranieri che incontrano difficolta' di inserimento nelle nostre scuole.
Come vedete a me piace condividere il mio "sentire" con le persone a cui voglio bene e che stimo. Buona Lettura!
Un abbraccio
Maria Perrotta Schettini"